Si parla spesso di bonus mobili, ma non tutti conoscono bene la normativa che va a regolare questo tipo di benefit. Gli interventi che vanno presi in considerazione non riguardano tutti i lavori domestici, ma quelli che presuppongono una ristrutturazione.
La detrazione Irpef, del valore del 50%, è correlata all’acquisto di mobili ed elettrodomestici utili per arredare le singole unità immobiliari. Il discorso vale anche per le zone comuni dei condomini. Nel primo caso si considerano solo i lavori di manutenzione straordinaria, risanamento, restauro e ristrutturazione edile. Nel secondo caso invece si parla anche di manutenzione ordinaria.
E’ quindi presto detto che, se vuoi ottenere l’agevolazione, devi realizzare una ristrutturazione edilizia. Ciò significa anche che sono inclusi gli interventi di ricostruzione o ripristino dell’immobile che è danneggiato. Bisognerà dimostrare che la rottura è dipesa da eventi calamitosi.
Tutti i casi in cui NON è valido il bonus mobili
Ma quali sono quei casi in cui il bonus può essere richiesto? L’Agenzia delle Entrate, di recente, ha dovuto fare delle precisazioni, soprattutto in merito a un caso specifico. Parliamo della sostituzione degli infissi, che può dare diritto al bonus arredi solo se la sostituzione si qualifichi come ristrutturazione.
Cerchiamo di ricapitolare quali sono gli interventi di ristrutturazione, che però NON possono essere considerati idonei per la richiesta di agevolazioni:
- Interventi di bonifica dall’amianto;
- Esecuzione di opere utili per evitare infortuni in casa;
- Realizzazione di parcheggi pertinenti;
- Lavori di eliminazione delle barriere architettoniche;
- Lavori finalizzati alla prevenzione di un rischio di atti illeciti da parte di terzi;
- Cablatura degli edifici: con particolare riferimento alla riduzione dell’inquinamento acustico, del risparmio energetico, dell’antisismica e delle più elevate misure di sicurezza.
Se parliamo invece dell’installazione degli ascensori, o per esempio di scale di sicurezza, potrai richiedere il bonus mobili, poiché parliamo di un intervento che rientra nel gruppo della manutenzione straordinaria.
Quali sono le casistiche utili per richiedere il bonus mobili
L’agevolazione avrà un importo massimo di spesa ammessa in detrazione che è stabilito a 10mila euro. Ne fanno parte:
- Manutenzione straordinaria, operazioni di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia per un singolo appartamento. Si escludono la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti, la sostituzione dei pavimenti o degli infissi esterni;
- Ripristino di un immobile danneggiato;
- Manutenzione ordinaria su parti comuni degli edifici residenziali;
- Restauro in merito a interi fabbricati, con lavori eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare. Sono incluse anche le cooperative edilizie che, nel giro di 18 mesi dalla fine dei lavori, vanno a vendere o assegnare l’immobile.
Ricorda che…
Se hai interesse a ottenere il bonus dovrai necessariamente riportare nella documentazione la data di inizio lavori. Considera che è necessario che questa data preceda quella di acquisto dei beni. Invece le spese di ristrutturazione potranno essere sostenute anche prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Queste informazioni dovranno essere dimostrate attivamente con una comunicazione preventiva che dovrà arrivare all’Asl. Qualora non fossero necessarie e obbligatorie le comunicazioni o i relativi titoli abilitativi, ti basterà inviare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.