Crepe nei muri: impara a gestirle e scopri quando allarmarti
Quali sono le diverse tipologie di crepe e in che modo possiamo eliminarle?
Quante volte capita di ammirare le fastidiose crepe nei muri, domandandosi quanto siano pericolose per la sicurezza delle nostra dimora? Possono essere un segno del tempo, ma sicuramente non devono essere trascurate, poiché celano un rischio importante: un possibile cedimento dalle fondazioni.
Di seguito scopriremo le diverse tipologie di crepe, e come comportarsi nel momento in cui le noti in casa.
Le diverse tipologie di crepe nei muri
In base ai diversi tipi di crepe nei muri, è possibile fare una chiara classificazione che ti aiuterà a capire in quale particolare situazione ti trovi. Scopriamo insieme come si dividono:
- Nella parte centrale dell’edificio: sono le più pericolose, e si presentano con un movimento verticale che va dal terreno fino al tetto. Di solito hanno la forma di un arco e possono essere molto profonde. Se le noti, è bene convocare immediatamente un esperto, che andrà ad analizzare il terreno e la zona sottostante all’edificio.
- Crepe ai lati dell’edificio: si presentano con un andamento obliquo e si spostano verso la stessa direzione. Si presentano quando è avvenuto un cedimento delle fondamenta, e quindi uno dei muri non ha più un appoggio sul terreno. Per porvi rimedio servono interventi di stabilizzazione.
- Tra due edifici: non sono molto pericolose, e si muovono singolarmente. Possono presentarsi qualora non esista la giunzione tra due edifici, a causa dello spostamento di uno dei due verso una direzione opposta. Non si verificano ulteriori lesioni allarmanti, e si può richiedere di consolidare il terreno di fondazione per stabilizzare ogni edificio.
I modi migliori di procedere per l’eliminazione delle crepe nei muri
Abbiamo quindi capito quali sono le tipologie di crepe che potrai notare in casa, ma in che modo bisogna procedere. Come accennato, sicuramente dovrai contattare gli esperti del settore, senza pretendere di risolvere ogni problematica con il “fai da te”.
Tra le più incoraggianti proposte che ti sentirai fare, vi è il consolidamento delle fondazioni, che consiste in un’iniezione di resine espandenti. E’ un trattamento rapido e non invasivo, che riesce ad essere molto efficace. Prevede 2 fasi importanti:
- Si ha una compattazione superficiale, utile per riempire i vuoti che si trovano nella fondazione o terreno. L’obiettivo è quello di andare a migliorare le caratteristiche del suolo.
- Nella seconda fase avviene il vero processo di consolidamento, che opera in profondità, così da migliorare il sottosuolo, dove il terreno deve affrontare i carichi più grandi.
Il possibile cedimento delle fondazioni viene trattato con i sistemi di controllo del terreno in tempo reale, così da assicurare il raggiungimento positivo dell’operazione.
Hai mai sentito parlare dei micropali?
Un’altra modalità che permette di intervenire sui cedimenti in fondazione sono i micropali, una soluzione innovativa che permette di dare un solido appoggio, che sia soprattutto stabile e duraturo.
Generalmente si parla di pali in acciaio S355 che sono certificati e permettono di rinforzare l’area che è stata colpita da una pressione. E’ una scelta che deve essere presa su consiglio e consulto di un esperto, che permette di lavorare sul problema dalla base. In questo modo si evitano pericolosi cedimenti che potrebbero anche portare al crollo di un muro o di una struttura.
Tale scelta permette di evitare scavi di altro genere, poiché i pali, vengono applicati mediante un’attrezzatura a rotazione che va a perforare il terreno. Normalmente il tubo ha una lunghezza di 9 – 12 metri, e al suo interno viene inserito del cemento a pressione, o una resina che aiuta a sostenere la parte lesionata.