Miniascensori: cosa sono, come funzionano, quando conviene installarli
Sono un’ottima soluzione per una casa a più piani, nei piccoli condomini, quando un locale commerciale è distribuito su più livelli
Sono un’ottima soluzione per una casa a più piani, nei piccoli condomini, quando un locale commerciale è distribuito su più livelli: non a caso la domanda di miniascensori è cresciuta considerevolmente negli anni. Cosa sono, però, come funzionano, cosa hanno di diverso dai più tradizionali ascensori e, soprattutto, quando conviene installare un miniascensore? Proviamo a rispondere.
Una soluzione versatile e per tutte le esigenze: i miniascensori domestici
Un miniascensore è una piattaforma elevatrice formalmente deputata al superamento delle barriere architettoniche degli edifici: e, in effetti, l’installazione di miniascensori domestici è particolarmente consigliata per rendere più accessibile l’abitazione, se a più piani soprattutto come si accennava in apertura, laddove ci siano persone con disabilità o con mobilità ridotta.
Nei fatti, però, la funzionalità di un miniascensore è molto simile a quella di un tradizionale ascensore, permettendo come fa di spostarsi tra i piani grazie a un vano cabina dedicato. Oggi in commercio si trovano, tra l’altro, tipologie di miniascensore diverse per alimentazione, peso e portata, meccanismo di funzionamento. Rivolgersi a una ditta specializzata assicura di trovare la soluzione migliore per le proprie esigenze specifiche: Everest è uno storico rivenditore e manutentore di miniascensori per le case private ed i condomini a Piacenza e provincia.
Al di là della tipologia di miniascensore per cui si opta, le caratteristiche fondamentali e da cui dipendono i principali vantaggi – e qualche svantaggio – dei miniascensori sono tre: l’ingombro ridotto, i consumi moderati e la minore velocità di corsa. Il vano di un miniascensore può risultare a norma (può essere utile segnalare qui che quella di riferimento è la Direttiva Macchine e non la Direttiva Ascensori) anche se le sue dimensioni sono inferiori ai 60 centimetri di larghezza e agli 80 centimetri di profondità; un miniascensore, soprattutto, non richiede una fossa profonda quanto quella di un ascensore ma solo di un vano di pochi centimetri che permetta l’allineamento al piano; anche il vano riservato alla manutenzione può essere ridotto dal momento che gli interventi ordinari e straordinari avvengono dall’interno stesso della struttura.
Un minascensore, insomma, è la soluzione più versatile da installare dove ci siano problemi di spazio: se necessario si può procedere tra l’altro con l’installazione all’esterno di un miniascensore anche eventualmente realizzando un’apposita muratura (da segnalare al comune tramite CILA, che non serve invece se il miniascensore viene installato all’interno dell’edificio e come opera di abbattimento delle barriere architettoniche).
Essendo più semplici nel funzionamento rispetto ai più tradizionali ascensori, i miniascensori non richiedono un impianto elettrico dedicato o di aumentare la potenza dell’impianto preesistente: un’utile accortezza per evitare incidenti può dedicare un’apposita linea al miniascensore, tenendo conto comunque che consumi e costi di esercizio rimangono comunque limitati. Mentre un ascensore viaggia a 0.6 metri al secondo, infine, la velocità massima di miniascensore è per legge di 0.15 metri al secondo ed è con ogni probabilità questa la differenza più evidente, anche per i non addetti ai lavori, tra i due sistemi di elevazione che, per il resto, rimangono identici anche nella possibilità di personalizzare vano e cabina con la scelta dei materiali, delle finiture, degli accessori da installare come una seduta fissa o una pulsantiera smart e via di questo passo.