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Sismabonus e adeguamento antisismico: come funziona

Per ottenere il sismabonus, bisogna attestare la classe di rischio prima dell'intervento strutturale.

La classificazione del rischio sismico, l’adeguamento delle costruzioni sono due degli aspetti che permettono di poter avere accesso alla detrazione fiscale del SismaBonus.

Tale aiuto riguarda la prima e seconda casa, oltre agli edifici produttivi, per una detrazione che arriva al 70%, qualora si parli di una classe di rischio. Sale invece a 80% per 2 o più classi di rischio. Nel caso specifico dei condomini invece, sale al 75% per il miglioramento di una classe, e invece all’85% per 2 o più classi.

Ma come si fa a beneficiare del Sismabonus? Il professionista in questione, che va a effettuare la certificazione per il miglioramento della classe di rischio, dovrà poi allegare la documentazione con la segnalazione di inizio attività (la Scia). Tale decisione è stata presa dall’Agenzia delle Entrate che ha così allontanato la possibilità di presentare domanda tardiva della certificazione per demolizione e ricostruzione di un edificio con carenze sismiche.

La certificazione e le caratteristiche del Sismabonus

Gli interventi effettuati, con tecniche innovative, prevedono:

  • La fase di verifica sismica: riguarda sia gli edifici in muratura che i balconi, le terrazze, i capannoni e solai;
  • Adeguamento sismico con messa in sicurezza: sia per edifici esistenti che sia residenziali e industriali;
  • Miglioramento: con l’uso di tecniche innovative e certificate;
  • Detrazione fiscale: è possibile accedere al bonus purché si rispettino le scadenze e i requisiti previsti.

L’Agenzia delle entrate ha ricordato quali sono le specifiche linee guida che servono per la classificazione del rischio sismico. In questo modo ogni costruzione può così definire quali sono i pericoli e gli interventi necessari per ripristinare l’immobile con l’aiuto di professionisti abilitati. Il progettista, dovrà certificare la classe di rischio dell’edificio prima di dare inizio all’intervento.

Rispetto alla certificazione pre-intervento viene stabilito che, il progetto per la riduzione del rischio sismico, andrà allegato alla segnalazione certificata che conferma l’inizio attività. Tali documenti sono da presentare allo sportello unico competente. Nella fase che segue l’intervento, o meglio durante l’ultimazione dei lavori sia strutturali che di collaudo, il direttore dei lavori attesa la conformità degli interventi. In tale fase partecipa anche il collaudatore statico, che usa la sua competenza per fare lo stesso e certificare il progetto.

No alla certificazione tardiva del bonus sisma

Visto il bisogno di ricevere la contestuale certificazione del progetto, alla Scia e il deposito presso lo sportello unico, l’Agenzia conferma che non sarà possibile presentare la certificazione tardiva.

L’agevolazione si rivolge a tutti i contribuenti soggetti all’Irpef, e quelle persone soggette dell’imposta sul reddito delle società (Ires). Ricordiamo che grazie a questo bonus, le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 potranno vantare una detrazione del 50%, da calcolare su un valore massimo di 96.000 euro. La detrazione ha valore più alto, come accennato poco fa, per gli interventi di riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.

Se invece ti trovi ad acquistare un immobile all’interno di un edificio demolito, e poi ricostruito in un comune classificato come zona a rischio 21, potrai detrarre dalle imposte una parte importante del costo di acquisto, pari al 75 o 85%, fino ad arrivare a un massimo di 96.000 euro.

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